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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, III, 98
 
originale
 
[98] Quid enim auditurum putas fuisse Ulixem, si in illa simulatione perseverasset? Qui cum maximas res gesserit in bello, tamen haec audiat ab Aiace "Cuius ipse princeps iuris iurandi fuit, Quod omnes scitis, solus neglexit fidem. Furere adsimulare, ne coiret, institit. Quod ni Palamedi perspicax prudentia Istius percepset malitiosam audaciam Fide sacratae ius perpetuo falleret."
 
traduzione
 
98. Che parole, secondo te, si sarebbe sentito dire Ulisse, se avesse perseverato in quella sua finzione? Egli che, pur avendo compiuto grandissime imprese in guerra, tuttavia si sente dire da Aiace: 'Del giuramento, di cui egli fu promotore, come tutti sapete, solo tradi la fede. Si diede a fingersi pazzo, per non unirsi a noi. E se la prudenza acuta di Palamede non ne avesse afferrato la maliziosa audacia, egli avrebbe violato per sempre il vincolo del giuramento' .
 

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